La Cascina Cuccagna, pardon... Torchio

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nello scorso numero abbiamo anticipato alcune precisazioni relative alla storia della cascina posta in Strada della Cuccagna, all'angolo con via Muratori, e nota come "Cascina Cuccagna"; in questo articolo, ripercorrendone la storia, vedremo come il nome corretto del complesso sia "Cascina Torchio"; per fare ciò, ci avvarremo della documentazione fornitaci dalla signora Bianca Galli, nipote di uno degli ultimi proprietari del complesso, ed ivi nata, facendo perciò conto altresì sulla sua esperienza diretta.
Se infatti la cascina Torchio compare già in una mappa del 1600, seppure fuori posizione (la si ritrova nei pressi di Porta Ludovica, insieme ad altre cascine circumvicine, il che fa pensare ad un errore del topografo, piuttosto che ad una omonimia), ed in atti del 1750 circa viene citata esplicitamente come "cassina del Torchio", molti più dettagli sono disponibili riguardo alla sua storia degli ultimi centoventi anni.
Nel novembre 1881 infatti il signor Felice Galli, nonno della nostra interlocutrice, compra la cascina ed il terreno circostante dagli "Ospitali Fatebenefratelli", fino ad allora proprietari dell'appezzamento. Va ricordato che molti terreni cittadini erano di proprietà degli ospedali, a quell'epoca. In precedenza la famiglia Galli aveva vissuto in Borgo Porta Vigentina (odierno corso Porta Vigentina) ed in via Brera (odierna via Orti); queste zone, oggi centrali, erano naturalmente all'epoca agresti, e ciò spiega l'acquisto di un'altra cascina, posta ancora più all'esterno della città; all'epoca, il catasto referenziava la proprietà come "già Corpi Santi di Porta Romana", e specificava che l'appezzamento era ubicato nell'ambito della "Parrocchia di San Rocco" (l'odierna parrocchia di sant'Andrea). Nell'atto notarile, redatto da "Luigi Morandi, notaro di Milano", viene anche citata, nei confini della proprietà, la strada "consortiva diretta alla Cascina Cuccagna".
Nel 1882-1884 viene costruito il lato verso via Muratori che, come ho anticipato, è il più recente edificio del complesso; l'intorno della cascina è coltivato a "vigna, ortaggi e frutta", e a questo punto l'indirizzo è diventato via Muratori 43.

Nel 1904 una larga parte del podere venne espropriato coattamente allo scopo di costruire la strada di circonvallazione, che ai nostri giorni prende il nome di viale Umbria. Nel 1907, il signor Felice cedette il terreno alle sue tre figlie; ciò potrebbe sembrare strano, in quanto l'eredità avrebbe dovuto essere spartita automaticamente; tuttavia il signor Felice, memore di quanto successo ad un suo antenato, le cui eredi andarono in causa per la divisione di un terreno, decise per l'atto formale, onde mettersi il cuore in pace.
Nel 1925 circa, il padre della signora Bianca, il signor Giuseppe Galli, costruì un piccolo magazzino, allo scopo di farne un deposito di droghe e coloniali, nelle quali commerciava; questo piccolo edificio venne ricavato all'interno della corte prospiciente la via Muratori, in un angolo.

Il giorno 9 marzo 1943, in piena emergenza bellica, causata dallo scoppio della seconda guerra mondiale, e con l'inizio dei bombardamenti e lo sfollamento e tutto ciò che ne conseguì, i fratelli Giovanni, Felice e Giuseppe Galli cedettero la loro proprietà ai signori Rosti (Giuseppina, Edoardo, Ambrogio e Albertina). In questo atto compare il toponimo "Strada della Cuccagna", nome attribuito nei primi anni del 1900 alla strada che conduceva all'omonima cascina, e la proprietà viene citata come "Cascina Torchio".
Nel 1984, infine, il Comune di Milano acquista, dalla famiglia Rosti, l'area della cascina, così come essa si presenta ai nostri giorni; il resto è cronaca recente.